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Trento, 3 gennaio 2022
REPARTI OSPEDALIERI SENZA PRIMARIO.
SI LAVORI PER COLMARE AL PIÙ PRESTO QUESTA GRAVE LACUNA

Interrogazione a risposta scritta presentata da Lucia Coppola
consigliera provinciale/regionale Gruppo Misto/Europa Verde

La Provincia di Trento sta elaborando la nuova riforma della sanità trentina che peraltro ha ricevuto la netta stroncatura dei Sindacati, degli Ordini delle professioni sanitarie e della politica, considerato che la Quarta commissione del Consiglio Provinciale ha dato il suo parere negativo.

Si va avanti lo stesso senza ascoltare le richieste degli operatori sanitari che quotidianamente lavorano tra mille difficoltà, turni estenuanti, mancati riposi e senza prospettive.

L’ospedale Santa Chiara di Trento ha reparti da tempo senza primario.

Vorrei ricordare il primariato di malattie infettive, più volte sollecitato dalla scrivente, considerata la sua importanza in un periodo come quello attuale, dove oltre alle malattie infettive si affianca la gestione di una pandemia che sembra non volere rallentare il passo. Tutti possono capire quanto sia importante questo primariato. Il concorso è stato finalmente bandito. Si aspetta che sia operativo.

Ma non solo. Manca il primario in rianimazione e se ne consideri la gravità in pandemia quando il reparto è sotto pressione, manca in medicina interna, pneumologia, protonterapia e ginecologia. Sono comparti di una importanza vitale che senza una direzione possono mettere facilmente a rischio tutto il sistema ospedaliero.

I trentini sempre più spesso quando devono programmare visite mediche e operazioni si rivolgono fuori provincia. La sfiducia nel sistema sanitario trentino cresce nonostante il lavoro encomiabile di tutti gli operatori sanitari che lavorano sotto pressione e sottodimensionati. Bisogna investire in professionisti e rendere attrattivo lavorare in Trentino, lo si dice da troppo tempo ma ora bisogna passare dalle promesse ai fatti.

Tutto ciò premesso

interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:

– a che punto è il concorso per il primariato di malattie infettive, quanti professionisti hanno fatto domanda e quando si ipotizza possa essere operativo;

– cosa si sta facendo per nominare al più presto i primari dei reparti di rianimazione, medicina interna, pneumologia, protonterapia e ginecologia, i ritardi a questo punto non sono più ammissibili;

– quali sono le strategie che la Provincia e l’Apss stanno mettendo in atto per rendere più attrattivo per i professionisti sanitari lavorare nei nostri ospedali e fermando la loro fuga verso altri ospedali fuori provincia.

 

      Lucia Coppola

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